La malnutrizione: tipi di alimentazione sostitutiva e integrativa per il paziente in cura domiciliare

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13/04/2011 18:45
Europe/Rome
La malnutrizione è una condizione di alterazione funzionale, strutturale e di sviluppo dell’organismo conseguente allo squilibrio tra i fabbisogni, gli introiti e l’utilizzazione dei nutrienti, tale da comportare un eccesso di morbilità e mortalità o un’alterazione della qualità di vita.
Si possono identificare una malnutrizione per eccesso (sovranutrizione: obesità) e una malnutrizione per difetto (sottonutrizione).
La prevalenza della malnutrizione per difetto è alta anche nei paesi sviluppati ed è legata a fattori per lo più dipendenti da stati patologici.
Anziani, pazienti oncologici, chirurgici, con insufficienza d’organo, con malattie neurologiche, sono tra le categorie maggiormente a rischio.
A livello territoriale gli anziani rappresentano una delle fasce a maggior rischio di malnutrizione.
In Italia la percentuale degli ultrasessantacinquenni è passata dal 4% dei primi del ’900 al 15% d’oggi. Fra gli anziani non solo è elevato il rischio di malnutrizione, ma è anche alto il rischio di non recuperare la malnutrizione quando instaurata.
È dimostrato che ultraottantenni ricoverati in ospedale hanno una probabilità di sviluppare la malnutrizione 5 volte superiore rispetto a pazienti di età < 50 anni e presentano minore risposta al trattamento della malnutrizione stessa.
I pazienti oncologici rappresentano un’altra categoria a rischio di malnutrizione; in questi soggetti essa è secondaria sia all’alimentazione ridotta per anoressia, nausea, xerostomia, ageusia, che al malassorbimento e\o all’aumento delle richieste energetiche indotto dalla neoplasia.
È noto che la malnutrizione incrementa la vulnerabilità del paziente, con maggiore morbilità e mortalità. È responsabile dell’aumento delle complicanze, condiziona negativamente i risultati delle terapie, riduce la risposta immunitaria e predispone alle infezioni, ritarda la cicatrizzazione, compromette la funzione di organi e apparati, riduce massa e forza muscolare, favorendo la dipendenza ospedaliera dal ventilatore e l’insorgenza di tromboembolia per l’inattività, induce effetti dannosi a livello psichico con depressione e scarso interesse per il cibo.
Per questi motivi è interesse del Medico di Medicina Generale ampliare le proprie conoscenze sulla malnutrizione, in particolare per quanto riguarda l’anziano e soprattutto per l’anziano in gestione domiciliare.
Importante, inoltre, è conoscere gli aspetti clinici e deontologici che riguardato la nutrizione artificiale parenterale.
 

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